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Rendite catastali post superbonus: cosa cambia?

Pubblicato da VIVERE Real Estate Blog sopra Ottobre 15, 2024
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Le rendite catastali post superbonus diventano un caso.

Gli aumenti potrebbero essere del 16-18% nel caso del passaggio di 1 classe e di oltre il 30% nel caso di un salto più ampio di 2 classi.

È quanto provocherebbe a Roma e Milano un aggiornamento dei valori catastali legato alle ristrutturazioni edilizie.

A Roma, ad esempio, un’abitazione popolare A4 della classe più bassa con 6 vani catastali in zona censuaria 2 con una rendita di livello base di 759 euro arriverebbe a 883 euro con passaggio di una classe (+16%) e a 1.038 euro con il passaggio di due classi (+36%).

A Milano invece, un’abitazione popolare A4 di classe intermedia con 6 vani catastali in zona censuaria 2 passerebbe da una rendita di 604 euro a 712 euro con il passaggio di una classe (+18%) e a 836 euro con il passaggio di due classi.

L’aumento della rendita si fa sentire anche in città più piccole.

Per esempio a Caserta, per un’analoga abitazione A4 in zona 1, il passaggio dalla classe più bassa a quella superiore fa aumentare la rendita del 20%, da 309,84 euro a 371,82. E per uno scatto due classi l’incremento raggiunge il 40% (fino a una rendita di 433,8 euro).

Le novità

Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’economia e delle finanze, ha spiegato che
“i valori catastali saranno rivisti per quegli immobili che hanno conseguito un miglioramento strutturale, a seguito di interventi di riqualificazione finanziati in tutto o in parte da fondi pubblici.”
Questo aggiornamento non sarà generale, ma selettivo, e consisterà nel
“verificare se chi ha fatto le ristrutturazioni edilizie ha aggiornato i valori catastali, come era tenuto a fare. Andremo a vedere, e se i dati non sono stati aggiornati ci saranno benefici a favore dei Comuni.”
La Legge di Bilancio prevede che chi ha usato il Superbonus 110 debba adeguare la rendita catastale, che è il dato di riferimento per il calcolo delle imposte, dall’Imu alle imposte di compravendita.
“L’adeguamento riguarda gli immobili che hanno usufruito del Superbonus al 110 per cento, come previsto dalla legge di bilancio dello scorso anno, e sono esclusi i lavori rimborsati con le detrazioni ordinarie.”

Come funziona

Oltre alla revisione delle rendite catastali per chi ha utilizzato i bonus edilizi per l’efficientamento energetico, il Ministro Giorgetti ha ribadito che si andrà a caccia anche degli immobili “fantasma”, cioè quelle abitazioni che non risultano censite nel catasto.

Le novità non dovrebbero esaurirsi qui. Allo studio del governo c’è un piano di riforma complessivo dei bonus per l’edilizia che si incrocia con l’attuazione della direttiva sulle case green che obbliga gli Stati membri dell’Unione europea a centrare determinati obiettivi di efficientamento energetico in tempi relativamente brevi.

Per ora è previsto che il prossimo anno gli incentivi “ordinari” per le ristrutturazioni edilizie, scendano dall’attuale 50% al 36%, e il tetto massimo delle spese detraibili da 92.000 a 46.000 euro.

I bonus per l’efficientamento energetico, invece, sono destinati a scendere dall’attuale 70% al 65%.

In che direzione dovrebbe andare la riforma? Alcune indicazioni le ha date direttamente il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante l’assemblea di Confindustria.

Differenze tra prima, seconda e terza casa

Gli incentivi dovrebbero essere destinati unicamente alle prime case, mentre per le seconde e terze case ci sarebbero altri strumenti.

Il Piano Strutturale di Bilancio prevede anche una revisione delle norme dei condomini per evitare che la contemporanea presenza di prime e seconde abitazioni possa poi bloccare le delibere.

Le detrazioni, poi, dovrebbero avere un collegamento anche con il reddito e un sostegno monetario per gli incapienti.

Resta poi da risolvere un problema legato al Superbonus, quello dei crediti del 2023. Si tratta dell’unico anno per cui non è possibile optare per la cessione in 10 anni, resta invece obbligatoria per gli anni successivi e facoltativa per il 2022.

Con il blocco delle cessioni, i contribuenti con crediti maturati nel 2023 vengono esposti, insomma, a un rischio di incapienza.

Confedercontribuenti contro il progetto

Confedercontribuenti (associazione delle piccole e medie imprese italiane e dei contribuenti) boccia aspramente il progetto di inasprire le rendite catastali sugli immobili che sono stati riqualificati con il Superbonus.

Secondo Carmelo Finocchiaro, Presidente di Confedercontribuenti:

“Chi ha beneficiato di quell’incentivo ha semplicemente messo a norma la propria casa. Ne ha ridotto l’impatto ambientale o l’ha resa più sicura per ridurre il rischio sismico. Ciò è stato fatto usufruendo di un beneficio accordato da una legge dello Stato e per rispettare dei requisiti fissati da normative dell’Unione europea. Adesso, secondo il ministro Giorgetti, questi cittadini vanno puniti.”

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