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Assicurazione obbligatoria sulla casa: la valutazione del Governo

Pubblicato da VIVERE Real Estate Blog sopra Agosto 29, 2024
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Il governo sta valutando l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria sulla casa contro le catastrofi naturali.

Si prospetta una possibile nuova spesa obbligatoria per le famiglie italiane. Ad annunciarlo è il Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, che ha reso noto che l’introduzione di un obbligo di assicurazione contro le catastrofi naturali per le proprietà private è attualmente in fase di valutazione.

Se il governo dovesse approvare questa misura, i costi legati al mantenimento della casa aumenterebbero ulteriormente, sommando una nuova spesa a quelle già esistenti (Tari e l’Imu per le seconde case).

Perché il Governo vuole introdurre l’obbligo di assicurazione contro le catastrofi naturali?

L’Italia si trova sempre più vulnerabile di fronte alle catastrofi naturali.

I dati dell’Ania mostrano un massimo storico di danni assicurati pari a 6 miliardi di euro nel 2023, a causa di alluvioni e smottamenti.

Nonostante ciò, il Paese resta “sotto assicurato”, malgrado le recenti leggi che rendono obbligatorie le polizze per le imprese.

La situazione mondiale è sempre più critica, con sfide drammatiche come il cambiamento climatico che portano a catastrofi frequenti e gravi.

Durante la presentazione del nuovo Capo-dipartimento Fabio Ciciliano, il Ministro Musumeci ha dichiarato:

L’obbligo di assicurazione per le imprese contro le catastrofi naturali è una novità rivoluzionaria di questo governoIn Italia non si è mai prestata sufficiente attenzione alla prevenzione, che avrebbe potuto ridurre la portata disastrosa di molti eventi naturali”.

Attualmente, l’obbligo assicurativo riguarda solo le aziende iscritte al Registro delle Imprese, ma il ministro ha indicato che presto

con una gradualità improntata alla responsabilità, vedremo come coinvolgere anche le famiglie e i privati, nella consapevolezza che un bene essenziale come la casa va protetto e dunque va coperto da polizza assicurativa, perché lo Stato non ha più soldi per tutti e per sempre”.

Musumeci ha sottolineato che l’Italia deve allinearsi ad altri Paesi europei, che non provvedono a reintegrare al 100% i beni delle popolazioni colpite da eventi calamitosi.

Questo tema sarà centrale nelle discussioni per la prossima Legge di Bilancio, poiché il cambiamento climatico e la fragilità del territorio rappresentano una minaccia potenzialmente devastante per le casse pubbliche.

Le misure attuali

Un primo segnale della direzione del governo si potrà avere quando il decreto legge sulla ricostruzione post-calamità e grandi eventi approderà in Senato.

Questo decreto prevede il rimborso per i beni mobili danneggiati dall’alluvione di maggio 2023 in Emilia Romagna, Marche e Toscana.

Tuttavia, le cifre disposte dal governo sono state criticate come insufficienti: il contributo forfettario sarà al massimo di 6.000 euro per abitazione, con un limite di 3.200 euro per i beni in cucina e ulteriori 700 euro per ciascuno degli altri vani.

Il governo ha stanziato una dotazione complessiva di 210 milioni di euro, basata su una platea di 35.000 persone, a fronte di un trasferimento totale di 560 milioni di euro alla contabilità speciale del commissario per i crediti d’imposta alle imprese alluvionate per l’acquisto di energia elettrica e gas, come previsto dal decreto legge 132/2023.

In conclusione, mentre l’introduzione dell’obbligo di assicurazione contro le catastrofi naturali potrebbe rappresentare un significativo onere aggiuntivo per le famiglie italiane, il governo ritiene che sia una misura necessaria per proteggere i beni immobiliari e ridurre la dipendenza dallo Stato in caso di eventi calamitosi.

La discussione è aperta e destinata a proseguire, con implicazioni rilevanti per il futuro della gestione dei rischi naturali nel paese.

La posizione delle associazioni di categoria

Le associazioni del settore immobiliare si oppongono fermamente all’idea di un’assicurazione obbligatoria sulla casa contro i rischi ambientali.

Gian Battista Baccarini, presidente della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali (Fiaip), ha definito tale misura come “un’ulteriore tassa sulla casa“.

Baccarini ha sottolineato che obbligare i proprietari di case ad assicurarsi contro il rischio di calamità naturali equivarrebbe ad aumentare le tasse sulla proprietà, una misura inopportuna in questo periodo storico delicato.

Ha invece suggerito la necessità di solide infrastrutture, una cultura della prevenzione più incisiva e incentivi proporzionati al grado di criticità dell’area, per stimolare i proprietari a sottoscrivere volontariamente polizze assicurative contro i rischi ambientali, piuttosto che obbligarli.

Scegliere la polizza casa giusta

Per proteggersi, esistono polizze assicurative che coprono tali eventi, ma è fondamentale verificare attentamente i massimali, le franchigie, gli scoperti e le esclusioni.

Per quanto riguarda la casa, è possibile sottoscrivere coperture specifiche contro maltempo e calamità naturali.

Alcune assicurazioni includono questa protezione nella polizza base per i danni al fabbricato, mentre altre la offrono come garanzia accessoria da attivare separatamente.

Il costo delle polizze varia in base a diversi fattori: valore dell’immobile, dimensione, localizzazione e tipo di garanzie incluse o escluse.

Ad esempio, una copertura base per un appartamento di 100 Mq può partire da 64 euro annui a Modena, salendo a 130 euro a Bari.

Aggiungendo la copertura per terremoti, i costi aumentano significativamente, con prezzi che partono da 230 euro a Milano fino a oltre 400 euro a Belluno.

Le coperture contro le alluvioni sono particolarmente costose e spesso vengono quotate caso per caso.

Le offerte possono variare molto tra le diverse compagnie assicurative, e in alcuni casi, eventi come alluvioni e terremoti sono coperti solo con specifiche garanzie aggiuntive.

Secondo l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (Ania), le coperture contro le catastrofi naturali sono ancora poco diffuse in Italia.

Solo il 6% delle abitazioni e il 5% delle aziende sono assicurati contro questi rischi, nonostante l’Italia sia altamente esposta a rischi sismici e idrogeologici, con circa il 95% dei comuni a rischio frane, alluvioni o erosione costiera.

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