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Contratto di ospitalità gratuito: cosa prevede

Pubblicato da VIVERE Real Estate Blog sopra Luglio 1, 2024
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Il contratto di ospitalità gratuita è una soluzione pratica per offrire o ricevere ospitalità senza scambio di denaro.

L’accordo è regolato da norme specifiche e applicabile in vari ambiti, come relazioni interpersonali, scambi culturali e alloggi temporanei.

Sebbene sembri un gesto altruistico, l’ospitalità gratuita comporta diritti e doveri per entrambe le parti.

Cos’è il contratto di ospitalità gratuita?

L’articolo 1803 del codice civile regola il comodato d’uso gratuito.

Questo tipo di contratto, che può essere sia verbale che scritto, permette a una parte di concedere gratuitamente a un’altra l’uso di un bene mobile o immobile per un periodo o per un uso specifico, con la garanzia di riottenerlo alla fine del periodo concordato.

Questa tipologia di contratto serve innanzitutto a tutelare ambo le parti, che si impegnano inoltre a rispettare i doveri presenti nelle clausole redatte.

Cosa prevede

Il contratto di comodato per beni immobili può essere formalizzato come una scrittura privata.

Questo documento dettaglia diversi aspetti fondamentali dell’accordo tra le parti:

  • la durata e l’uso specifico del bene immobile concesso in comodato
  • le spese che il comodatario deve sostenere (come utenze e spese condominiali)
  • l’obbligo del comodatario di restituire l’immobile al termine del periodo concordato
  • il diritto del proprietario di richiedere la restituzione immediata in caso di necessità urgente

Oltre a regolare i diritti e i doveri delle parti coinvolte, questo contratto fornisce una base legale e formale per gestire potenziali controversie o difficoltà durante l’utilizzo del bene.

Come realizzare un contratto di ospitalità gratuita

Il comodato che riguarda beni immobili deve essere obbligatoriamente registrato tramite il modello di Registrazione Atti Privati (RAP) presso l’Agenzia delle Entrate.

Se il contratto è redatto in forma scritta, la registrazione deve avvenire entro 30 giorni dalla data di stipula.

Nel caso in cui il contratto sia verbale, la registrazione è obbligatoria solo se viene menzionato un altro atto che richiede la registrazione.

Il contratto di comodato è soggetto a un’imposta di registro fissa di 200 euro e a un’imposta di bollo di 16 euro per ogni 4 facciate scritte o ogni 100 righe.

La documentazione richiesta

Nel processo di registrazione del modello di Registrazione Atti Privati (RAP), è necessario allegare diversi documenti:

  • Una copia dell’atto da registrare, firmata dalle parti coinvolte e con un testo che sia leggibile dalla procedura automatizzata. Questo può essere in formato elettronico o dattiloscritto
  • Eventuali documenti allegati all’atto principale che si intende registrare, come scritture private, inventari, mappe, planimetrie o disegni pertinenti alla transazione
  • Copie dei documenti di identità in corso di validità delle parti che hanno firmato l’atto, al fine di identificarle e verificare la loro capacità giuridica

Questi documenti sono essenziali per garantire la completezza e la validità del processo di registrazione dell’atto di comodato presso l’Agenzia delle Entrate o l’ufficio competente, assicurando la conformità legale dell’operazione.

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